#Raccontalatuacittà: Napoli tra storia e squisitezze

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Ancora un ospite per #Raccontalatuacittà e sta volta andiamo in una delle città più belle d’Italia (almeno a mio avviso), che purtroppo ho visitato velocemente e dove quindi spero di tornare e di fare proprio l’itinerario di Rosaria! 

Ciao, sono Rosaria una mamma psicologa ed oggi ti porto a fare un giro nel centro storico della mia città. Buon viaggio!

Napoli è la città più bella, magica e contraddittoria che conosca. E’ la mia città e la amo, ma ci sono tanti luoghi comuni e miti da sfatare. Napoli non è solo pizza e mandolino o peggio camorra e omicidi. Napoli è tutto ed il contrario di tutto. Ci sono luoghi che non puoi perdere e piccoli tesori nei posti più impensabili, ma partiamo dall’inizio. Quello che vi propongo oggi è un itinerario che vi porterà in un batter d’occhio a ripercorrere oltre 27 secoli di storia. Venite con me vi porto a Spacca Napoli!
Il centro storico napoletano è il più vasto d’Europa e i suoi palazzi raccontano secoli e secoli di storia, oggi mi soffermerò su una delle strade più visitate, quella che noi napoletani abbiamo soprannominato Spacca Napoli, il motivo? Bisogna guardare la strada dall’alto, si vedrà che divide la città in due e come sapete noi amiamo facilitarci la vita e quindi quella zona per noi è Spacca Napoli. La strada porta dai Quartieri Spagnoli a Forcella. Queste zone in genere dai più sono ritenute a rischio, io vi svelerò un segreto, è proprio qui che si nascondono i tesori più grandi della città. Adesso vi racconto. Spacca Napoli in realtà comprende via Pasquale Scura, via Maddaloni, via Benedetto Croce, via San Biagio dei Librai, via Vicaria Vecchio, via Forcella e via Giudecca Vecchia, ma partiamo dall’inizio.

Nei Quartieri Spagnoli c’è la bottega di Salvatore Iodice che si preoccupa di riciclare in maniera originale ciò che gli incivili buttano in strada. Tra le sue iniziative c’è Panchinarte, panchine artigianali recuperate da vecchi letti che le persone buttano via. Tranquilli non voglio raccontarvi alcuna storia tragica o buonismo della città, questa è solo una nostra peculiarità, l’arte di rendere bello ciò che potrebbe apparire brutto. Per passare ad un argomento più semplice è nei quartieri che puoi mangiare la famosa pasta e patate con la provola di Nennella, una trattoria sui generis che risale al dopo guerra. In fine è sempre nei Quartieri Spagnoli che puoi trovare l’orchestra sinfonica, un progetto che va avanti da tre anni e che accoglie bambini e ragazzi che vanno dai nove ai sedici anni per sottrarli alla criminalità organizzata.

Attraversati i quartieri Spagnoli che si diramano come un ragno nella città si scende in via Toledo, basta attraversare la strada e si intravede una stradina molto piccola ma ricca di negozietti, quella è via Maddaloni. Da adolescente in quelle stradine ho comprato accessori carini e particolari che ancora conservo. A poco prezzo puoi trovare davvero cose belle e inusuali. Basta fare qualche altro passo ed ecco che ci troviamo in P.zza del Gesù Nuovo, dove la chiesa omonima è famosa perché raccoglie le vesti di Giuseppe Moscati ed è in una delle strade che porta alla piazza che ha vissuto il celebre medico. Via Cisterna dell’Olio.


Proseguendo lungo Spaccanapoli ti ritrovi via Benedetto Croce e Piazza S. Domenico, il ritrovo degli studenti e degli artisti di strada. Qui se passeggi in qualsiasi ora del giorno e della notte puoi trovarti immerso in un concerto improvvisato o ancora in una danza. Se sei goloso di cioccolato non puoi evitare di fermarti da Gay Odin. Continuando il percorso ti ritrovi in Piazzetta Nilo che ti porta in Via S. Biagio dei Librai e S. Gregorio Armeno la patria dei pastori. Questa stradina è piccolissima e si percorre in pochi minuti ma se per caso ti trovi qui nel periodo natalizio sembrerà che sia lunga chilometri perché la folla è tale che sembriamo tutti delle formichine.


Accanto ai pastori puoi osservare nei vicoli adiacenti le botteghe più originali, anche in casa ed è qui che ho conosciuto un mastro liutaio, che ogni giorno regala la sua arte a noi e a chi visita la città.
Qualora avessi fame hai l’imbarazzo della scelta perché lungo la strada ci sono tra le pizzerie più famose di Napoli e quelle in cui puoi trovare le migliori pizze, hai solo l’imbarazzo della scelta. Personalmente io preferisco salire via dei tribunali ed arrivare da Gino Sorbillo, ma tu puoi scegliere anche Michele se vuoi proseguire lungo la strada e terminare il percorso di Spacca Napoli. Accanto alle varie leccornie è in questa strada che potresti restare stupito perché a Napoli abbiamo l’Ospedale delle bambole. Si non è un errore di battitura, qui puoi aggiustare la tua bambola. Ti basterà chiedere a qualche nonna che incontri lungo la strada e saprà raccontarti di tutte le volte che ha tranquillizzato la sua nipotina dicendole:- Nun te preoccupà a nonn ta port accuncià o spital.
Proseguendo lungo il percorso, un consiglio che posso darti se ami il fritto e non vuoi che ti resti indigesto, è giungere in via della Giudecca, dove termina Spacca Napoli. Qui si nasconde un vero patrimonio, la pizzeria De Figliole dove trovi la pizza fritta tradizionale fatta di impasto, ricotta, salame, prosciutto cotto e cigoli.

Tranquillo non ti resterà indigesta e sai perché? Il segreto è nell’impasto fatto ad arte, come si faceva un tempo, fidati è una vera squisitezza e se non ci credi vieni che te la offro io! Ci sono ancora tanti tesori in Spacca Napoli se vuoi conoscerli te li racconterò in un altro appuntamento. Alla prossima!

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