Donatella di Mamma Dove mi porti porta i suoi bimbi e tutti noi alla scoperta di Teramo, la sua città. E’ bello insegnare ai propri figli a guardare la città con gli occhi del viaggiatore ed è altrettanto bello vedere con gli occhi dei bambini! Donatella si unisce al team di #Racconta la tua città!
Teramo è una di quelle città di provincia che non ricordi mai a quale regione appartiene. Alcuni la inseriscono nelle Marche, altri nel Molise, altri ancora non ne conoscono proprio l’esistenza attribuendone la provincia ad Ascoli Piceno, a Pescara o a L’Aquila.
Piccolina e tranquilla, si trova ad un’ora di distanza dalla montagna e a mezz’ora dal mare, con tanti parchi giochi dislocati in diversi punti della città che potete scoprire qui, ed é facilmente visitabile a piedi anche con i passeggini (qui trovate qualche consiglio sui Parco Giochi della città).
Grazie a Roberta Calabretta ho avuto modo di portare i miei figli a scoprire angoli della città che nemmeno io conoscevo. In particolare ho scelto di far vedere loro IL CASTELLO DELLA MONICA, che seppure chiuso, li ha incuriositi molto. A dire la verità, non ricordo di esserci mai stata nemmeno io, forse perché fino a qualche anno fa, era abitato (non da un re).
Decido di parcheggiare tra gli alberi in una piazzetta poco distante dal Castello. Breve tratto a piedi e arriviamo davanti al cancello chiuso. I bambini iniziano a fare domande sul perché è chiuso, chi ci abitava, se ci sono fantasmi e passaggi segreti, producono loro stessi spiegazioni plausibili sul fatto che i cavalieri dovevano uscire in fila indiana (gli indiani c’entrano sempre come i dinosauri), perché la porta sul ponte levatoio è decisamente piccola per contenere un afflusso che non sia più che ordinato.
Il Castello purtroppo non è tenuto come meriterebbe, e non abbiamo avuto modo di ammirarlo in tutta la sua bellezza. E’ parte di un Borgo Medievale vero e proprio, costruito tra il 1889 e il 1917, dal pittore Gennaro Della Monica, di cui l’anno prossimo ricorre il centenario dalla morte, raggiungibile percorrendo Viale Cavour, da cui sono visibili le prime costruzioni del borgo stesso.
Teramo é il nome moderno della città che un tempo si chiamava Interamnia, in quanto costretta tra due fiumi, il Tordino e il Vezzola, che la attraversano. Ha trascorsi storici di tutto rispetto e qualche giorno fa, mi sono rimessa in moto con i bambini e al grido “Andiamo a fare i turisti!”, li ho portati a vedere i resti della Domus romana di Largo Madonna delle Grazie, sito archeologico aperto con i seguenti orari, giovedì, venerdì e sabato dalle ore 10 alle ore 13, dal martedì alla domenica dalle ore 17 alle ore 20 e come al solito é stato divertente vedere come i sassi disegnati sulla mappa sono diventati denti di dinosauro per il mio quattrenne. Da lì ci siamo spostati verso il centro storico, percorso per circa 500 mt Corso Cerulli, imboccato Via Antica Cattedrale sulla destra, e siamo arrivati nella bellissima piazza Sant’Anna o Torre Bruciata, sede della Domus romana che porta lo stesso nome, che non abbiamo potuto visitare in quanto aperta il sabato mattina dalle ore 10 alle 13 e dal venerdì a domenica dalle ore 19 alle ore 22.
Sgambettando ancora un po’, la passeggiata é proseguita verso l’altro sito archeologico, i resti del Teatro Romano e dell’Anfiteatro risalenti a inizio secolo I a. C. – fine I secolo d.C., anche questi chiusi, con apertura su richiesta, da concordare con un preavviso di almeno 5 giorni con il servizio accoglienza dei Civici Musei al nr 0861.324602.
Sono state due belle passeggiate, ne abbiamo approfittato per mangiare una pizza presso la storica Pizzeria Mario in pieno centro e una delle prelibatezze della Cioccolateria Centini, di cui i bambini sono ghiotti.