“Marco ci racconti quando sei andato a prendere Biagio al canile?” Io e Biagio ci accoccoliamo a letto o sul divano e ascoltiamo la storia, la nostra storia. E anche se ormai sappiamo le parole a memoria, l’ascoltiamo tutta, perché è davvero una bella storia!
Era dicembre 2013 e io ogni tanto ricordavo a Marco il mio grande desiderio di avere un cane, desiderio che avevo fin da bambina ma che ancora non ero riuscita a realizzare. Lui puntualmente mi ricordava che avere un cane non era così semplice, che c’erano dei sacrifici da fare: dal portarlo fuori 3 volte al giorno tutti i giorni (neve, pioggia, malattia) al fatto che non eravamo più liberi di viaggiare come abbiamo sempre fatto. Io non replicavo, dopotutto aveva ragione. Eppure ogni volta che passavamo da una strada dietro casa nostra, la stessa che porta ad un canile, non potevo fare altro che ricordargli il mio desiderio… chissà che cambi idea.
Il 14 dicembre 2013, nel primo pomeriggio, Marco mi dice che deve andare a dare una mano al cognato per montare un gazebo. Un gazebo a dicembre? Sì è strano, eppure io non ci faccio caso. Con il mio nuovo thriller, L’ipnotista di Lars Keepler, mi sdraio sul divano e aspetto che torni. Fuori c’è il solito grigiore della Pianura Padana, dopo un paio d’ore accendo la lampada e rimango a leggere con quella luce soffusa, nonostante quel libro mi faccia sempre più paura. Ad un certo punto sento girare la chiave nella toppa, mi giro verso la porta che si apre piano e giusto un po’ perché possa passare un cagnolino marroncino, tutto scodinzolante. Inutile dire che il mio primo pensiero è stato: “chi entra in casa mia?” Solo dopo, vedendo Marco capisco!
Il cagnolino, nonostante non mi conoscesse, viene direttamente da me… che ero già in lacrime! Sul collare aveva attaccato una piccola scatolina proveniente da una gioielleria. Quando mi viene incontro la noto subito, ma non riesco a fare niente se non piangere. Biagio, questo il suo nome, intanto non perde tempo con me e inizia ad esplorare la casa, come se sapesse che, da quel momento, quella sarebbe stata la sua tana.
Marco si avvicina a me, chiama Biagio e sfila la scatolina…. La apre e mi offre il suo contenuto: un bellissimo anello di fidanzamento! Mi dice poche parole, non so se per l’emozione o perché io continuavo a piangere come una scema. Mi ricordo però una bellissima frase: “Vuoi stare con me ancora per tanto, tanto, tantissimo tempo?”. Io ingoio la saliva, mi faccio forza e rispondo con un semplicissimo Sì!
Ci abbracciamo e ci baciamo, un bacio salato di lacrime di gioia. Intanto Biagio continua la sua esplorazione e già che c’è fa anche una piccola pipì vicino al mobile all’ingresso. Ora è proprio casa sua!
Quasi senza capire nulla di quello che stava accadendo, siamo andati a comprare cuccia, ciotole e pappa. Solo alla sera, sul divano, Marco mi ha raccontato per la prima volta la storia di Biagio che poi è diventata la nostra storia. Mi ha raccontato di questo cagnolino che metteva il musino sotto il cancello per farsi accarezzare e poi andava via. Mi ha raccontato che gli ha fatto fare una passeggiata con la scarpa scollata. Mi ha raccontato che non trovavano la sua scheda perché era rimasta in infermeria. Mi ha raccontato che aveva il pacchetto con l’anello già da qualche giorno nascosto in macchina e che ci ha impiegato un po’ per metterglielo al collo. Mi ha raccontato che Biagio ha pianto per tutto il viaggio dal canile a casa.
Ed è così che il piccolo Biagio è entrato nelle nostre vite ed ha inaugurato quello che sarebbe stato l’anno più bello e intenso della nostra vita, oltre ad una bellissima sezione di questo blog: In Viaggio col Vagabondo!
Questa è la nostra storia, è proprio una Bella Storia vero?
È una storia bellissima e mi sono pure commossa… Che carino Marco
Sono contenta di sapere che ci troverò ancora di più Roberta su questo blog ❤️
Sì è proprio una bella storia ed è tutto merito di quel matto e romantico di mio marito!
Bellissima storia e bellissimo Biagio!
Noi ogni tanto la raccontiamo a Fuffi la sua storia di cane destinato a morire di stenti in un campo (aveva meno di due settimane quando è stato trovato) e sembra proprio che lui capisca tutto quando glielo diciamo.
Un bacio a tutti e tre!
Biagio rischiava di rimanere per sempre in canile, aveva 8 anni quando è uscito da quelle celle e ora ne ha 12! Io non so se capisce cosa stiamo dicendo, di sicuro capisce che stiamo parlando di lui…
Comunque qualsiasi storia di cani salvati all’abbandono è una bella storia!