Domani inizia ufficialmente il mio decimo anno di insegnamento! E coincidenza vuole che capiti proprio lo stesso giorno in cui 9 anni fa ho scoperto di essere stata convocata per la prima volta.
Come spesso accade in casi come questo, credo che quella giornata ce la ricordiamo bene in molti: i miei genitori, mio fratello, il mio ragazzo di allora e i miei zii milanesi. Perché? Perché quella mattina mi sono svegliata e dopo la colazione ho fatto il mio solito giro su tutti i siti dei provveditorati in cui avevo fatto domanda, sempre nello stesso ordine: Reggio Emilia, Parma, Milano e Vibo. Quella mattina sul sito di Milano scopro che tutta la graduatoria della coda era convocata per la mattina dopo. Circa 2000 persona per un centinaio di posti e io ero una di quei due mila! In quel momento ho provato quella strana sensazione, quel misto di entusiasmo e panico! E’ capitato a tutti sicuramente, quando non si sa bene se essere felici o avere paura, se farsi prendere dall’entusiasmo o dal panico. Aspettavo di vedere quella convocazione da giorni, tutte le mie amiche avevano già iniziato a lavorare e io ero ancora a Serra, a lamentarmi di essere una “povera disoccupata”!
Appena arrivati a casa i miei dal lavoro e insieme a mio fratello dò loro la notizia, mia mamma risponde subito: – Come fai ad essere a Milano domani mattina? E mio fratello le risponde ancora prima: – Con l’aereo! Abbiamo già guardato i voli, c’è un Alitalia che parte stasera!
Così quella sera io e il mio ragazzo abbiamo preso un volo verso Milano Linate, dove ci aspettavano felici i miei zii. Quella notte non ho chiuso occhio e la mattina dopo andiamo tutti insieme (come dei veri terroni) a questa mia prima convocazione. Inutile dire che sono stata super fortunata: c’era un solo posto a Usmate, praticamente dove vive mio zio, e quel posto è diventato il mio! Il primo lunedì del mio primo giorno di scuola mi presento in quella scuola e scopro che nessuno mi aspettava, non sapevano nemmeno che il provveditorato aveva previsto quel posto! Ho avuto un attimo di panico, pensavo mi mandassero indietro. Poi scopro che senza un conto in banca non avrebbero potuto farmi il contratto… insieme ad un altro zio andiamo in banca ad aprire il mio primo conto con un suo prestito di 200 euro! In quei giorni mi sentivo in un turbine di vento, sballottolata da una parte all’altra, senza sapere bene dove ero e cosa sarebbe successo. Poi sono entrata in classe: due prime e una quarta! I miei primi alunni! Ancora mi ricordo i loro volti!
Ero una maestra finalmente e avevo una gran paura!
Ripensando a questi anni, mi guardo indietro e mi rivedo piccola e spaventata ma con un carico di esperienza ogni giorno più grande!
Inizio il mio decimo anni di scuola, il mio nono anno come insegnante di sostegno e di ricordi ne ho davvero tanti!
Ricordo il bimbo che a Usmate è caduto dalla spalliera in palestra rompendosi un braccio (frattura scomposta, davanti ai miei occhi). Mi rivedo nel panico ma riuscire comunque a sollevarlo, a chiamare ambulanza e genitori, ad asciugargli le lacrime fino a ritrovarmi anche io in bagno con le lacrime agli occhi!
Ricordo i miei primi bimbi speciali, la fatica quando non sapevo da dove cominciare, quando uno dei due camminava sui banchi e urlava come un matto. Ricordo che piangevo in macchina e ricordo il giorno che tornati dalle vacanze di Pasqua mi ha detto: – Tu non mi abbandoni vero?
Ricordo il piccolo G. che in seconda si nascondeva sotto le mie magliette perché gli piaceva sentire il contatto con la pelle e la difficoltà per farlo smettere. Lui che ora fa la terza media e va da solo a giocare a basket al campetto vicino casa.
Ricordo i genitori che il primo giorno di scuola mi squadrano dalla testa ai piedi e mi chiedono:- Ma quanti anni hai?
Ricordo l’anno più duro della mia vita, il bimbo più difficile che abbia mai avuto. Ricordo le sue crisi, le urla, gli sputi. Ricordo che al mattino non riuscivo neanche a fare colazione per l’ansia. E ricordo perfettamente il giorno che lui mi ha detto: – Domani ci sei? Ricordo come il mio cuore si è sciolto e come in quel momento un pezzettino del mio cuore è entrato nel suo! Quella è stata la sfida lavorativa più dura ma anche la mia soddisfazione più grande.
In questi anni ho incontrato e conosciuto tante persone: ho avuto la fortuna di lavorare sempre con colleghe speciali, tutte mi hanno accolto nel loro team e tutte mi hanno insegnato qualcosa. Qualcuna mi ha visto piangere e mi ha abbracciata, altre mi hanno vista col vestito da sposa e l’anello al dito, una in particolare è diventata la mia tutor prima e la mia consigliera dopo. Ho conosciuto bimbi dolcissimi e ho collezionato una serie infinita di disegni e bigliettini.
Ho pianto tanto e riso tantissimo. Ho cercato di usare l’ironia come arma per ogni cosa che accadeva e mi faceva stare male. Ho capito dal primo giorno di lavoro che dalla quarta in poi, i miei alunni sarebbero stati alti quanto me e anche di più. Ricordo quando mi sono ritrovata a sgridare 4 dei miei alunni maschi, ce li avevo tutti intorno e solo mentre parlavo mi sono accorta che dovevo guardarli dal basso verso l’alto e ovviamente questo ci ha fatto scoppiare a ridere tutti.
Ricordo il giorno che ho accompagnato un bimbo in bagno perché gli sanguinava il naso e visti da dietro la bidella mi ha confuso per una bimba e ci ha ovviamente sgridati: – Dove andate voi due? Solo quando mi sono girata e si è accorta che ero “la maestra” e non una bimba si è scusata tantissimo!
Ho riso di me stessa e loro hanno capito che l’ironia è l’arma migliore di tutte! Prendersi in giro e accettarsi per quello che si è!
Inizio il mio decimo anno di lavoro con un bagaglio di esperienza che si arricchisce ogni anno. E come sempre inizio con una notte insonne, perché io non ho mai dormito la notte prima del primo giorno di scuola: né da alunna né da insegnante.
Inizio questo nuovo anno con un bel trasloco sulle spalle e una nuova esperienza tutta da vivere! Inizio contenta di essere ancora con le stesse colleghe e con gli stessi bambini. Inizio con un nuovo incarico che mi piace molto. Inizio contenta di iniziare e pronta a tutto quello che succederà, nel bene e nel male!
Buon anno scolastico!
Mi hai fatta piangere con questo post Robi.
In bocca al lupo per questo decimo inizio Robi
Ti voglio bene
Piangere, davvero?
Buon anno scolastico super maestra, sarà un anno frizzantina ma sono certa che con insegnanti splendide come te per tutta la scuola sarà un anno speciale… E forse per te un anno da ricordare (dimenticarlo sarà difficile)
Beh direi che per come è iniziato lo ricorderemo bene tutte!
Buon decimo anno scolastico Roby! Mi hai morir da ridere ma anche emozionare! Grazie a te dolcissima collega!❤
Grazie a voi tutte! Trovare così tante persone belle e speciali non è facile, sono stata davvero fortunata!
Buon lavoro Robi, e complimenti perché il tuo, a mio parere, è uno dei mestieri più difficili del mondo, e da questo post si capisce che lo fai con dedizione, cura e passione…bravissima! Fortunati i tuoi alunni!
Grazie tesoro.
Penso anche io sia un mestiere difficile ma soprattutto penso che non si possa fare solo per avere lo stipendio a fine mese, bisogna avere tanta passione.