Stavo scambiando due parole a proposito dello Street Food Festival appena concluso a Reggio Emilia (di cui parliamo qui) e mi son sentita dire:
Al Nord il cibo da strada non si usa
Non è assolutamente vero! Gli stuzzichini da mangiare con le mani non hanno patria! Non esistono solo gli arancini siciliani o le bruschette pugliesi!
Voglio proprio smentire questa frase e quindi il nostro viaggio oggi si ferma a Reggio Emilia. Giochiamo in casa e parliamo dello street food di queste parti. Provincia che vai, nome che trovi, ma la sostanza è la stessa: parleremo proprio dello “gnocco fritto” reggiano, alias “torta fritta parmigiana” ecc.
Nella nostra città , quando inizia il bel tempo, iniziano a vedersi dei cartelli invitanti, soprattutto la domenica:
Ore 18:00 gnocco fritto
Capita soprattutto in prossimità dei parchi e delle parrocchie: ci sono dei volontari, di solito simpatici vecchietti, armati di guanti e grembiule che scaldano lo strutto in un calderone pronti a immergerci questi gustosi quadratini di pasta, che grazie al calore, si gonfiano diventando croccanti e gustosi!
Questi vecchietti lavorano senza sosta per diverse ore, perché davanti a loro si formano delle file considerevoli! Quasi sempre c’è anche in azione una affettatrice che taglia prosciutto, salame e mortadella, perché il famoso quadratino, come mi è stato insegnato la prima volta che l’ho mangiato, si gusta mettendoci in mezzo una fetta di prosciutto o di salame e lo si piega in due, in modo che il calore vada a sciogliere il grasso del salume.
Altro che non si usa! Non esiste una sagra che si rispetti, che non abbia il chioschetto dello gnocco fritto da queste parti.
E c’è solo quello? Assolutamente no!
Di solito in questi chioschetti, oltre allo gnocco, si può trovare anche un’altra torta salata tipica di queste parti: l’erbazzone. L’originale reggiano consiste in un ripieno di bieta, spinaci e parmigiano, tra due sottilissime sfoglie di pasta, anche essa preparata con lo strutto.
Poi c’è l’erbazzone fritto, che consiste in un triangolino di pasta (la stessa dello gnocco) ripieno di verdure e fritto nello strutto.
E poi c’è l’erbazzone montanaro, che lontano dalla montagna si trova meno: è fatto anche esso con bieta e spinaci, ma ha anche il riso nel ripieno, e poi non è coperto dalla pasta.
Mi stavo quasi dimenticando della polenta fritta! Trancetti di polenta impanati e fritti, da leccarsi i baffi! Insomma, noi italiani siamo appassionati di cibo da strada, non importa da dove veniamo!
Andremo mai via dall’Italia? Certo che si! Il nostro viaggio continua, volete venire?