Siamo ancora una volta nella mia Calabria e oggi vi porto a scoprire le cascate più alte della regione e di tutto l’Appennino Meridionale: le Cascate del Marmarico.
Le Cascate del Marmarico si trovano all’interno del Parco Regionale delle Serre e infatti, anche se fanno parte del comune di Bivongi ed è da qui che la maggior parte dei turisti le raggiungono, noi serresi siamo abituati a partire da Ferdinandea e raggiungere le Cascate del Marmarico a piedi, in un lungo percorso di trekking che dura l’intera giornata.
Il fiume Stilaro affronta il vallone Folea con una serie di salti d’acqua e si precipita a valle formando la spettacolari cascate del Marmarico. La cascata, alta ben 114 metri, è formata da tre salti in successione, e termina in un laghetto dove in estate è possibile fare il bagno nelle acque tanto limpide quanto gelide.
Il nome Marmarico deriva dalla parola dialettale “marmaricu” che vuol dire lento e pesante; è infatti questa la sensazione che lasciano queste acqua che sembrano quasi immobili nonostante il grande salto.
Come arrivare alla Cascate del Marmarico
Come vi dicevo, noi serresi affrontiamo il sentiero in mezzo ai boschi partendo da Ferdinandea. Ma non è sicuramente il modo migliore per raggiungere le cascate del Marmarico e soprattutto è impossibile farlo senza una guida o qualcuno che conosca la montagna (come si dice da noi…). Il modo migliore per raggiungere le Cascate del Marmarico è partendo dal paese di Bivongi, in provincia di Reggio Calabria. Da qui è possibile sia arrivarci a piedi, seguendo un percorso segnato, sia con le jeep che partono dal paese e arrivano quasi fin sotto alle cascate.
Trekking per le Cascate del Marmarico
Il percorso di trekking (che io consiglio) parte dal piazzale del ristorante La Vecchia Miniera. Da qui si percorre il lungofiume, dove è possibile vedere il mulino “do furnu“, detto così perché qui oltre al mulino era presente anche un forno per la fusione dei metalli.
Al bivio per il parco Green si svolta leggermente a sinistra e si comincia a salire sulla strada che prima è asfaltata, ma ben presto si dimostra abbastanza dissestata. Arrivati al bivio per i Bagni di Guida, senza svoltare, si prende ancora ancora la salita e si continua sulla fino ad arrivare a nei piani di Droma. Sempre salendo si arriva poi fino al ponte in cemento dell’acquedotto, poi da qui si attraversa il fiume su un ponte e già si sente lo scroscio dell’acqua che prepara lo spettatore allo spettacolo. Da qui, girando l’angolo ci si trova ai piedi della cascata, vicino al laghetto dove è possibile fare il bagno.
Info pratiche
- Lunghezza: 6 km circa
- Durata: 3 ore
- Difficoltà: E (escursionistaica)
- Presenza di acqua: Sì
- Segnaletica: scarsa
Chi non soffre di vertigini può tranquillamente arrivare fino in alto, al terzo salto della cascata, da cui godere di una splendida vista panoramica.
Quando andare alle Cascate del Marmarico
Come sempre, quando si tratta di spettacoli della natura, lo scenario dipende dal periodo e dalla stagione.
In inverno è impossibile raggiungere le Cascate, perché bisognerebbe attraversare un fiume che in invero raggiunge spesso la piena. In estate l’acqua è scarsa ed è più facile raggiungere le Cascate, ed è anche il periodo in cui vengono organizzate più spesso le giornate di trekking. In estate ci sono moltissimi visitatori, le Cascate del Marcarico infatti sono tra le cascate più visitate del sud Italia.
Il periodo più bello è probabilmente la primavera, quando il flusso di acqua ha ancora una buona portata e la natura inizia a risvegliarsi regalando profumi e colori.
Ogni anno, l’ultima domenica di luglio, l’Associazione MedAmbiente Stilaro, organizza il Marmarico Day, una passeggiata ecologica lungo la strada sterrata fino alla cascata, aperta a tutti.
Cosa vedere nei dintorni
Siamo nel Parco Regionale delle Serre, quindi il mio consiglio è sicuramente quello di fermarvi a Serra San Bruno, la mia città! Da qui poi potrete raggiungere altri luoghi dell’entroterra calabrese che meritano sicuramente di essere scoperti:
- Museo delle Reali Ferriere di Mongiana;
- la Ferdinandea, insediamento borbonico importante polo siderurgico del regno;
- i Megaliti di Nardodipace
Mentre se volete rimanere nella zona di Bivongi, sicuramente merita una visita il borgo di Stilo e la sua Cattolica.
Il sentiero del Brigante
Per gli amanti del trekking, non pensate di aver finito qua! Dal borgo di Bivongi, parte anche una variante del Sentiero del Brigante, uno dei sentieri più belli della Calabria e d’Italia.
Il Sentiero del Brigante è un sentiero escursionistico che parte da Gambarie , in Aspromonte e termina a Stilo, Pazzano e Serra San Bruno. E’ suddiviso in 9 tappe; è stato creato dal GEA (Gruppo Escursionisti d’Aspromonte) nel 1989 e completato l’anno successivo.
Il nome nasce dal fatto che fu una strada percorsa in passato da numerosi briganti tra cui: Nino Martino, Giuseppe Musolino e Giuseppe Pronestì, il brigante Sonnino.
Il sentiero del Brigante è un itinerario tematico di lunga percorrenza, tanto che si può percorrere anche in 9 giorni con 5 ore di cammino al giorno.
La nona tappa, dalla Ferdinandea a Bivongi, Pazzano e Stilo, passa prima per Vertice 11, seguendo la condotta dell’ex centrale idroelettrica del Marmarico, dopo di che segue il percorso dell’ardita condotta forzata, fino a raggiungere la centrale, oltre 600 metri più in basso. Dal sentiero si ha una vista panoramica sulla cascata del Marmarico.
Come dico spesso, la Calabria non è solo mare e anzi l’entroterra regala paesaggio, natura, borghi e storia che andrebbero sponsorizzati di più a chi in Calabria ci passa anche solo per un’estate. La Cascata del Marmarico è solo uno dei tanti luoghi meravigliosi che abbiamo in questa regione!
Se stai organizzando un viaggio in Calabria, ecco alcuni post che potrebbero esserti utili:
Non ti dico da quanti anni ho in programma di visitare queste cascate! Ogni anno sembra quelle buono; poi il mare prevale su tutto e abbandonare quelle acque cristalline anche per un solo giorno sembra un affronto. Ma quest’anno sarà la volta giusta 🙂
Io ci andavo sempre da ragazza ma partendo da Serra San Bruno. Praticamente partivamo al mattino e rientravamo la sera… una giornata intera e poi avevamo bisogno di altre 2 per riprenderci!
Cmq meritano davvero!