Chi ci segue, sa che l’anno scorso in questo periodo stavo organizzando il nostro viaggio ad Amsterdam, viaggio che è stato mandato in fumo da un aereo che non è partito. Essì, perché Easyjet ci ha lasciati a terra, o meglio in un albergo con vista su Malpensa Terminal 2, fino a quando non siamo riusciti a trovare un volo disponibile per Bruxelles. Ma questa è un’altra storia e qui vi raccontiamo cosa fare in questi casi. Fatto sta che ad Amsterdam non siamo mai arrivati e ancora oggi se ci penso mi “prudono le mani”! Tant’è che quando Marco è arrivato a casa dicendo: “Con i ragazzi abbiamo scelto la meta del week end che faremo via, ma non so come dirtelo…”, la mia risposta immediata è stata “Tu ad Amsterdam senza di me non ci vai!”.
E poi com’è andata a finire? Che lui ad Amsterdam ci è andato ed io sono rimasta a casa a pensare come utilizzare il suo viaggio per il blog. Pensa che ti ripensa… perché non una bella intervista? Ed eccoci qua, domande pronte, un bel gelato dopo-cena, una panchina al fresco (mmm mica tanto) e il registratore del telefono attivato.
Marco sei pronto? Si parte!
- Perché avete scelto Amsterdam? Abbiamo scelto Amsterdam perché era l’unica meta in cui non c’era stato ancora nessuno del gruppo. Abbiamo fatto vari viaggi insieme: America, Spagna, Portogallo e varie capitali europee, ma mai l’Olanda. E’ stata una decisione presa in breve tempo, quasi all’improvviso, sia per poter prenotare i voli ad un buon prezzo, sia perché è stato il modo migliore per metterci d’accordo. (E così 7 quarantenni partono da Reggio Emilia alla volta di Amsterdam!)
- Cosa ti aspettavi prima di partire? Prima di partire eravamo tutti entusiasti e carichi di aspettative. Io parto con la voglia di scoprire una città nuova, senza pregiudizi o preconcetti, visto che si sente sempre parlare di Amsterdam come la città del fumo e del sesso. Nel mio caso, avevo solo voglia di vedere una cosa nuova, una città che fino ad allora non avevo mai avuto modo di visitare.
- Cosa avete visto? Abbiamo esplorato tutto il centro a piedi. Prima della partenza avevamo preso online il biglietto per il Museo di Van Gogh, anche per evitare le code; c’era stata anche la proposta di andare al museo dell’Heineken, ma alla fine non siamo riusciti ad andarci. Ci siamo però persi tra i suoi canali e le strade, sono rimasto affascinato dalla via del mercato e dello street food e da Piazza Dam. Ci siamo immersi nella vita olandese, fatta di coffee shop e biciclette (tante biciclette), fino alla visita del Quartiere a Luci Rosse. Il fatto che in centro non arrivi la metropolitana, ci ha permesso di passeggiare a piedi, passando da una via all’altra, da un canale all’altro, dalle caratteristiche case olandesi alle Houseboats.
- Cosa ti è piaciuto di più? Come già detto e scritto in un post su Facebook, mi ha colpito il connubio perfetto tra la città d’arte, l’architettura, la gente e questa libertà fatta di contrasti, a cui noi non siamo abituati, ma che lì si inserisce perfettamente nell’equilibrio della città. Altra particolarità che ci ha colpito molto è la presenza delle biciclette: ci sono biciclette ovunque e hanno la precedenza assoluta su qualsiasi altro mezzo, che sia a piedi piuttosto che macchina o mezzo pubblico, poco importa.
- Se tornassi indietro quale esperienza rifaresti? Sicuramente il “camminare e perdersi”, che è una cosa che amo fare generalmente in tutti i viaggi. Tornerei al museo di Van Gogh, perché come tutti i musei va approfondito e rifarei l’esperienza waffel, visto che avevamo trovato un chioschetto in Piazza Dam in cui erano davvero ottimi. Non solo rifarei tutto ciò, ma di sicuro farei l’Heineken Experience.
- E cosa non rifaresti? Direi nulla, nel senso che rifarei tutto e anzi di più. Amo viaggiare e scoprire sempre luoghi nuovi, come dice Pasteur “Viaggiare non è scoprire nuovi posti ma avere nuovi occhi!” (Dopo questa massima, Biagio abbaia per ricordarci che è stanco di starsene fermo lì!)
- Descrivi i Coffee Shop e il Quartiere a Luci Rosse, motivi per cui quasi tutti i turisti scelgono Amsterdam. Quando si dice “Vado ad Amterdam”, l’idea comune è “Vai per il fumo libero e le donnine in vetrina”. Probabilmente questo è lo spirito di un gruppo di ventenni, a quarantadue anni suonati non è così. Ovviamente vanno visti, sono esperienze che vanno fatte perché parte integrante della città. I Coffee Shop dove siamo stati sono posti molto particolari, anche diversi in base alla clientela che li frequenta. La cosa che mi ha colpito di più è stato vedere gente, di qualsiasi età, che stanno lì dentro delle ore a fumare, chiacchierare o addirittura lavorare al pc, proprio come per noi è il bar o la gelateria. Mentre il Quartiere a Luci Rosse non mi ha esaltato più di tanto. Proprio come un quartiere dello shopping, è diviso per aree, ma soprattutto mi ha dato l’idea che fosse un teatrino del turista, fatto per addii al celibato, compagnie di turisti e ragazzi. Quella che potremmo chiamare “clientela ordinaria” non mi pare di averne vista, o comunque si nascondeva molto bene. Quindi ricollegandomi al discorso di prima, se un giorno dovessi tornare ad Amsterdam, potrei anche evitare di tornare nel Quartiere a Luci Rosse.
- Qual è la cosa che ti ha stupito di più? Il vento! Non tanto il clima tipico della città del nord che piove e subito dopo spunta il sole, piuttosto la presenza costante del vento. E poi questa sensazione di trovarsi in una città dei grandi contrasti, eppure non stona nulla, anzi è tutto in equilibrio, tutto in perfetta armonia.
- Cosa non sei riuscito a vedere? Non siamo riusciti a vedere il museo dell’Heineken, come ho già detto. Inoltre avrei fatto anche un giro in battello e vedrei la Casa di Anna Frank. Per il resto basta.
- Ci torneresti? Se sì con chi? (Domanda dalla risposta scontata) Sì, ci tornerei sicuramente perché è bello vedere un posto più di una volta. E ovviamente tornerei, se non di nuovo con i miei amici, almeno con… Biagio! Bau!
Intervista finita! Metto a posto il telefono, prendo Biagio e corriamo a casa a scegliere le foto. Inutile dire che sale l’invidia di non essere io al suo posto, cioè di quella che è stata ad Amsterdam e si ritrova a ripensare al viaggio, alle sensazioni, ai ricordi, alle impressioni. Invidia e odio profondo per Easyjet che ritorna. E vabbè, vi posso assicurare che Marco ci tornerà e non con Biagio, almeno non da soli, ma con la sottoscritta!
Amsterdam mi ha sempre affascinata, la definiscono come la Venezia del Nord … e adoro le città che riflettono sull’acqua! Hanno un che di magico e mi rimandano una sensazione di ampio respiro!
Già. Proprio così… un’altra splendida città che vive sull’acqua è Stoccolma. ❤